| E' sicuramente la moto più 'sognata' del mondo, un mito per tutti gli appassionati delle due ruote: la Yamaha M1 numero 46, quella di Valentino Rossi!
Discendente diretta della M1 vincitrice dei mondiali MotoGP nel 2004 e 2005, quest'anno nonostante una stagione sfortunata, dominatrice dei Gran Premi di Jerez, Mugello, Assen ed Estoril, è stata nelle mani del Campione del Mondo di Motocross, Antonio Cairoli.
Tony, il portacolori del Team Yamaha De Carli, ha avuto il privilegio di essere ospite del FIAT Yamaha Team Motogp, ed è sceso in pista sulla fantastica Yamaha M1 di Valentino Rossi.
Un'esperienza unica, dieci giri sulla pista di Valencia, dove domenica si è concluso il motomondiale. Tony ha indossato la tuta e si è divertito: la sua esperienza di 'tester' è riportata sulla Gazzetta dello Sport 7 Novembre. Questo il testo:Un campione per la Yamaha 46. Ma per una volta non è Valentino Rossi, a casa per curarsi la mano fratturata nel GP. Tocca a Tony Cairoli, unico italiano iridato quest'anno in tutte le categorie a due ruote e unica gioia per la Casa di Iwata in questa stagione, come dire, poco fortunata.
Non possono essere i 200 e passa cavalli a spaventare il campione del cross Mx2, che anche in tuta di pelle e lontano dalla polvere dimostra la tranquillità di chi sa cosa fare. Prima, almeno. Perché dopo la doppia serie di giri (la Yamaha ha scelto questa formula per i suoi test, in modo da dare la possibilità di meditare e poi migliorare) si chiude con il tempo di 1'51”74 ed emozioni decisamente più intense rispetto a prima del via.
<<Un'esperienza unica – esplode il campione di Patti, Messina -. Me l'aspettavo cattiva, ma così no. Avevo già girato in pista a Misano con una Yamaha 600, ma questa è tutta un'altra cosa. Quello che fa più impressione è l'accelerazione>>.
Venendo da un altro tipo di pista non sono mancati i problemi. <<Avevo un po' timore, perché le staccate sono completamente diverse da quelle del cross. E poi c'è il problema del cambio, che noi abbiamo come le moto stradali, cioè al contrario di queste. Però mi sono preso la soddisfazione di fare qualche bella impennata>>.
Insomma, amore a prima vista, o quasi. <<Mi sono proprio divertito e vorrei che la cosa si ripetesse, magari con più giri a disposizione. Ora che so di cosa si tratta vedrò di mettere nei prossimi contratti la clausola di un test con la MotoGP… Ma non penso che la pista sia il mio futuro. Mi diverto troppo con il cross. Lì c'è anche l'adrenalina del contatto fisico: qui se due si toccano significa che uno ha commesso una scorrettezza. Anche quando finirò col cross non mi vedo nella velocità, piuttosto una bella macchina da rally>>. - (Filippo Falsaperla)
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